R***@libero.it
2012-07-20 20:38:57 UTC
Ecco ciò che scrissi nel 2002, circa l'argomento "Altro mondo", in risposta
ad un signore che aveva posto delle domande relative, a guisa di
Questionario. Un'ultima precisazione. Dove trovate scritto "DIO", è opera
mia. Dove trovate scritto "dio" (Sic!) sto citando il testo del
corrispondente.
"Leggi l'Apocalisse, credemi, è
davvero la FINE DEL MONDO!"(Preso non
ricordo da dove, citato da Andrea S.)
dopo la rivolta degli angeli ribelli, per punirli, ma anche, in un certo
senso, per
"accontentarli". Secondo molti teologi, la rivolta, più che nel desiderio
di
usurpare il Trono di DIO ("Sic!" la natura angelica non è compatibile
con
una
tale stoltezza!) era finalizzata a crearsi una sorta di dominio
"autonomo",
proprio allo scopo di far assaggiare in pieno cosa comporta la
lontanaza da
Lui. E si sarebbe palesata nel rifiuto di Adorare non la Divinità di Gesù
Cristo, ma la sua Santa Umanità.
concetto di "durata", quindi di una determinazione di tempo è
impreciso.
Dura in eterno. L'eternità non è il tempo infinito, ma è
l'assenza di
tempo.
mortale.
di tutto il nostro esistere ed agire.
Pertanto,l' aver voltato le spalle,
liberamente e coscientemente, alle sue
leggi, è punito, tanto per
incomincaire con la penna peggiore, la c.d."Pena
del danno" (cioè la
privazione della visione beatifica di DIO, per godere della quale siamo
stati creati). Poi, il fatto che abbiamo dato a delle creature,
l'importanza
che dovevamo a DIO, viene punito con la "pena del senso".
Sappiamo che
all'inferno c'è il fuoco, perchè Gesù in persona c''è lo ha
detto. *** Nel
1890, la Sacra Penitenzieria, (quindi la Santa Sede, di cui la Sacra
Penitenzieria, è un ufficio/organismo) stabiliì che non può essere
assolto, neppure
in punto di morte, colui che pubblicamente dubita che
all'inferno ci sia il
fuoco, FISICO, REALE & CONCRETO, se, altrettanto pubblicamente, non si
dichiara convinto di tale esistenza***. Dato
che le catechesi sull'al di là di
Karol Wotyla sono
confuse, proprio su questo punto, forse, DIO non voglia,
proprio lui si
trova in tale situazione.
anima
dio
l'errore, di poter decidere comunque di seguirlo?
DIO da ad ogni persona
(è di Fede) tutte le grazie necessarie & sufficienti
per la salvezza. Se è
lui uomo che non corrisponde ad esse, DIO non poteva
fare di più. Santa
Caterina da Genova, una volta ebbe un'apparizione di
un'anima dannata.
Chiese se all'inferno c'erano ancora consolazione. Rispose
che c'erano tre
consolazioni:
a) la consapevolezza che qualsiasi punizione si riceve, è
sempre meno di ciò
che si merita;
b) la consolazione di essere morti
comunque prima di commettere ulteriori
peccati, visto che ogni singol
peccato è punito per conto proprio;
c) sanno bene che, se mai DIO li
ammettesse alla sua presenza, nelle
condizioni in cui si trovano, il
contatto/contrasto tra la loro cattiveria e
la Sua bontà, le farebbe
soffrire 10.000 volte peggio.
2.1) Se esiste, che scopo ha?
Anche se la Confessione ci libera dai
peccati, d'ordinario, non è del tutto
sufficiente a riportarci nella
situazione di piena innocenza e santità. Per
fare un esempio, i peccati
sono come chiodi conficcati nella nostra anima.
Con la "pinza" della
confessione si possono estrarre, ma il buco rimarrà. Se
non si riesce ad
"otturarli" per intero, con le preghiere, le penitenze, le
sofferenze, le
indulgenze, etc., ciò che rimarrà non risolto dovrà essere
"riparato "
nell'al di là.
anima. L'amichetta dei bimbi di Fatima dovrà
restarci fino alla fine dei
tempi. Ora, il fatto che una bambina sia in
purgatorio, significa che
le cose le faceva con malizia. Sentimento che va
punito. Ora, se una
bambina, per quanto maliziosa, stia in Purgatorio è il
segno che che Lui
non scherza. Il fatto che ci dovrà rimanere fino alla fine
del mondo può anche
significare che non manca poi chissà quanto.
peccati mortali, confessati, ma non abbastanza espiati).
Le stesse, medesime, precise, identiche sofferenze
dell'inferno, solo che
sono temporanee e si è consolati dalle visite
dell'angelo custode e dalle
preghiere dei vivi, che possono accorciare e/o allegerire le pene.
E' il luogo dove si gode direttamente della visione beatifica.
E' il luogo
dove DIO, pur essendo presente in "Cielo, terra ed ogni luogo"
è
particolarmente compiaciuto di dimorarvi
"quando" (con le dovute riserve e distinguo già espressi circa concetto di
"quando")
DIO
sarà DIO, cioè per l'Eternità
è possibile;
b)Sai cos'è la felicità? Forse sei il primo uomo al mondo,
complimenti;
c)Premesso che, tanto le pene dell'inferno quanto le gioie
del Paradiso,
iniziano subito dopo il Giudizio Particolare, che segue la
morte, e premesso
che si tratta di sofferenze e gioie autentiche, reali e
concrete, al cui
confronto le sofferenze e le gioie di questa terra sono
solo immagini metaforiche,
premesso tutto questo, le vere sofferenze e le vere
gioie inizieranno dopo
il Giudizio Universale, quando ci sarà anche la
resurrezione dei corpi..
visto, orecchio non ha udito, ciò che DIO prepara per i
propri eletti"
(San Paolo) "Tanto è il bene che mi aspetto che ogni pena mi
è
diletto"(San Francesco d'Assisi).
SI'!
I teologi hanno parlato molto (qualcuno dice troppo)
dell'inferno, ma poco
del Paradiso. Uno dei motivi è intuibile: come ho
già detto prima, su questa
terra abbiamo, purtroppo, esperienza di cosa
sia la sofferrenza, ma della
felicità abbiamo solo un'idea vaga. Che io
sappia, uno dei pochi autori che
ha affrontato in modo abbordabile la
tematica è un, recentemente scomparso,
sacerdote polacco: Padre Gnarocas,
in due agevoli libretti, concepiti per
essere comprensibili anche dal
popolino "Sembra impossibile, eppure è così"
(sul culto del Sacro Cuore) e
"Tanto è il bene che mi aspetto che ogni pena
mi è diletto"(proprio sul
Paradiso). Entrambi pubblicati negli anni '80
dalle Edizioni "Comunità" di
Adrano (CT). Il succo è che, qaundo si parla di
Paradiso, sono da evitare
due errori. L'immaginarsi un Paradiso alla
musulmana di soddisfazioni
mondane e, al contrario, fare come fece un
celebre predicatore dei tempi
di Sant'Agostino. Proprio lui ci narra che
venne nella sua diocesi e fece
un giro di predicazioni, teologicamente
perfette, ma, alla fine delle
quali, la gente usciva domandandosi come
avrebbero fatto a sopportare la
noia di un'eternità passata a cantare
all'alleluja. Premesso che non
abbiamo idea di cosa sia il cantare alleluja
in Paradiso, è ovvio che non
sarà l'unica soddisfazione. La compagnia del
nostro angelo custode, dei
nostri santi Patroni, e delle anime elette di ogni
tempo, tanto per dirne
una, sarà fonte di gioia aggiunta.
Spero di essere stato esauriente
ad un signore che aveva posto delle domande relative, a guisa di
Questionario. Un'ultima precisazione. Dove trovate scritto "DIO", è opera
mia. Dove trovate scritto "dio" (Sic!) sto citando il testo del
corrispondente.
"Leggi l'Apocalisse, credemi, è
davvero la FINE DEL MONDO!"(Preso non
ricordo da dove, citato da Andrea S.)
1) Esiste l'inferno? SI - NO
SI1.1) Se la risposta al punto 1 e' SI, cos'e' l'inferno?
Luogo creatodopo la rivolta degli angeli ribelli, per punirli, ma anche, in un certo
senso, per
"accontentarli". Secondo molti teologi, la rivolta, più che nel desiderio
di
usurpare il Trono di DIO ("Sic!" la natura angelica non è compatibile
con
una
tale stoltezza!) era finalizzata a crearsi una sorta di dominio
"autonomo",
proprio allo scopo di far assaggiare in pieno cosa comporta la
lontanaza da
Lui. E si sarebbe palesata nel rifiuto di Adorare non la Divinità di Gesù
Cristo, ma la sua Santa Umanità.
1.2) Quanto dura la permanenza in inferno?
Già ilconcetto di "durata", quindi di una determinazione di tempo è
impreciso.
Dura in eterno. L'eternità non è il tempo infinito, ma è
l'assenza di
tempo.
1.3) Chi va all'inferno?
Coloro che moiono con almeno un peccatomortale.
1.4) Che succede all'infermo?
In primo luogo, DIO è lo scopodi tutto il nostro esistere ed agire.
Pertanto,l' aver voltato le spalle,
liberamente e coscientemente, alle sue
leggi, è punito, tanto per
incomincaire con la penna peggiore, la c.d."Pena
del danno" (cioè la
privazione della visione beatifica di DIO, per godere della quale siamo
stati creati). Poi, il fatto che abbiamo dato a delle creature,
l'importanza
che dovevamo a DIO, viene punito con la "pena del senso".
Sappiamo che
all'inferno c'è il fuoco, perchè Gesù in persona c''è lo ha
detto. *** Nel
1890, la Sacra Penitenzieria, (quindi la Santa Sede, di cui la Sacra
Penitenzieria, è un ufficio/organismo) stabiliì che non può essere
assolto, neppure
in punto di morte, colui che pubblicamente dubita che
all'inferno ci sia il
fuoco, FISICO, REALE & CONCRETO, se, altrettanto pubblicamente, non si
dichiara convinto di tale esistenza***. Dato
che le catechesi sull'al di là di
Karol Wotyla sono
confuse, proprio su questo punto, forse, DIO non voglia,
proprio lui si
trova in tale situazione.
1.5) Un dio infinitamente
misericordioso, come puo' permettere che unanima
finisca per sempre in
un luogo di sofferenza (di qualunque tipo essa sia)?Per liberta' di
scelta dell'uomo? Ma se l'uomo sceglie sbagliando (ed e'dio
ad averlo
fatto imperfetto) perche' non concedergli, dopo aver constatatol'errore, di poter decidere comunque di seguirlo?
DIO da ad ogni persona
(è di Fede) tutte le grazie necessarie & sufficienti
per la salvezza. Se è
lui uomo che non corrisponde ad esse, DIO non poteva
fare di più. Santa
Caterina da Genova, una volta ebbe un'apparizione di
un'anima dannata.
Chiese se all'inferno c'erano ancora consolazione. Rispose
che c'erano tre
consolazioni:
a) la consapevolezza che qualsiasi punizione si riceve, è
sempre meno di ciò
che si merita;
b) la consolazione di essere morti
comunque prima di commettere ulteriori
peccati, visto che ogni singol
peccato è punito per conto proprio;
c) sanno bene che, se mai DIO li
ammettesse alla sua presenza, nelle
condizioni in cui si trovano, il
contatto/contrasto tra la loro cattiveria e
la Sua bontà, le farebbe
soffrire 10.000 volte peggio.
2) Esiste il purgatorio? SI - NO
SI2.1) Se esiste, che scopo ha?
Anche se la Confessione ci libera dai
peccati, d'ordinario, non è del tutto
sufficiente a riportarci nella
situazione di piena innocenza e santità. Per
fare un esempio, i peccati
sono come chiodi conficcati nella nostra anima.
Con la "pinza" della
confessione si possono estrarre, ma il buco rimarrà. Se
non si riesce ad
"otturarli" per intero, con le preghiere, le penitenze, le
sofferenze, le
indulgenze, etc., ciò che rimarrà non risolto dovrà essere
"riparato "
nell'al di là.
2.2.) Quanto dura?
Dipende dalle necessità di ognianima. L'amichetta dei bimbi di Fatima dovrà
restarci fino alla fine dei
tempi. Ora, il fatto che una bambina sia in
purgatorio, significa che
le cose le faceva con malizia. Sentimento che va
punito. Ora, se una
bambina, per quanto maliziosa, stia in Purgatorio è il
segno che che Lui
non scherza. Il fatto che ci dovrà rimanere fino alla fine
del mondo può anche
significare che non manca poi chissà quanto.
3.3) Chi vi e' destinato?
Già risposto. Chi muore senza peccati mortali, ma solo veniali (e/o conpeccati mortali, confessati, ma non abbastanza espiati).
3.4) Che
succede in purgatorio?Le stesse, medesime, precise, identiche sofferenze
dell'inferno, solo che
sono temporanee e si è consolati dalle visite
dell'angelo custode e dalle
preghiere dei vivi, che possono accorciare e/o allegerire le pene.
3.1) Cos'e' il
paradiso?E' il luogo dove si gode direttamente della visione beatifica.
E' il luogo
dove DIO, pur essendo presente in "Cielo, terra ed ogni luogo"
è
particolarmente compiaciuto di dimorarvi
3.2) Quanto dura?
Fin"quando" (con le dovute riserve e distinguo già espressi circa concetto di
"quando")
DIO
sarà DIO, cioè per l'Eternità
3.3) Come puo' un anima provare una
sensazione propria di un corpo fisico(la felicita')?
a) per DIO tuttoè possibile;
b)Sai cos'è la felicità? Forse sei il primo uomo al mondo,
complimenti;
c)Premesso che, tanto le pene dell'inferno quanto le gioie
del Paradiso,
iniziano subito dopo il Giudizio Particolare, che segue la
morte, e premesso
che si tratta di sofferenze e gioie autentiche, reali e
concrete, al cui
confronto le sofferenze e le gioie di questa terra sono
solo immagini metaforiche,
premesso tutto questo, le vere sofferenze e le vere
gioie inizieranno dopo
il Giudizio Universale, quando ci sarà anche la
resurrezione dei corpi..
3.4) Che succede in paradiso?
"Occhio non havisto, orecchio non ha udito, ciò che DIO prepara per i
propri eletti"
(San Paolo) "Tanto è il bene che mi aspetto che ogni pena mi
è
diletto"(San Francesco d'Assisi).
3.5) E' davvero auspicabile finirvi
PER SEMPRE?SI'!
I teologi hanno parlato molto (qualcuno dice troppo)
dell'inferno, ma poco
del Paradiso. Uno dei motivi è intuibile: come ho
già detto prima, su questa
terra abbiamo, purtroppo, esperienza di cosa
sia la sofferrenza, ma della
felicità abbiamo solo un'idea vaga. Che io
sappia, uno dei pochi autori che
ha affrontato in modo abbordabile la
tematica è un, recentemente scomparso,
sacerdote polacco: Padre Gnarocas,
in due agevoli libretti, concepiti per
essere comprensibili anche dal
popolino "Sembra impossibile, eppure è così"
(sul culto del Sacro Cuore) e
"Tanto è il bene che mi aspetto che ogni pena
mi è diletto"(proprio sul
Paradiso). Entrambi pubblicati negli anni '80
dalle Edizioni "Comunità" di
Adrano (CT). Il succo è che, qaundo si parla di
Paradiso, sono da evitare
due errori. L'immaginarsi un Paradiso alla
musulmana di soddisfazioni
mondane e, al contrario, fare come fece un
celebre predicatore dei tempi
di Sant'Agostino. Proprio lui ci narra che
venne nella sua diocesi e fece
un giro di predicazioni, teologicamente
perfette, ma, alla fine delle
quali, la gente usciva domandandosi come
avrebbero fatto a sopportare la
noia di un'eternità passata a cantare
all'alleluja. Premesso che non
abbiamo idea di cosa sia il cantare alleluja
in Paradiso, è ovvio che non
sarà l'unica soddisfazione. La compagnia del
nostro angelo custode, dei
nostri santi Patroni, e delle anime elette di ogni
tempo, tanto per dirne
una, sarà fonte di gioia aggiunta.
Per ora basta.
Gradirei risposte
precise a domande che mi sembrano precise.Gradirei risposte
Astenersi perditempo ed
attaccabrighe (chi trova la questione tropporidicola ed infantile eviti
semplicemente di rispondere).Spero di essere stato esauriente
Grazie.