Lampa Dario
2005-08-12 19:25:59 UTC
Il punto di vista biblico:
IL GATTO E' PER I CRISTIANI?
Oggi, molti cristiani si chiedono in coscienza se sia saggio
possedere un gatto. Molte persone che sono sole o famiglie
composte da bambini potrebbero non trovare nulla di male nel
tenere un felino in casa come compagnia. Ma la Bibbia avverte
che le cattive compagnie possono essere pericolose.
(1 Corinti 15:33) E' utile quindi analizzare a quale tipo di
compagnia corrisponde il gatto.
Il termine greco felos domesticus ci ricorda prima di tutto la
natura felina e bestiale di questo animale che rispetto al cane
è molto meno domestico e molto più indipendente. Se un gattino
vi si strofina facendo le fusa, probabilmente vi sta ricordando
che dovete dargli da mangiare piuttosto che manifestare il suo
affetto per voi. Il gatto fa ciò che vuole, è indipendente e ribelle.
Va ricordato che era venerato dagli egiziani essendo ritenuto
sacro in quanto associato a certi dei e veniva seppellito con
grande risalto e ornamenti in speciali cimiteri con un numero
stimato in centinaia di migliaia di sepolture.
Anche se oggi i gatti non vengono più adorati come dei, il rischio
di dedicare troppe attenzioni a questi animali potrebbe far
scivolare il cristiano nel peccato di idolatria così come fecero
gli egiziani. Sicuramente dei gatti erano presenti alla festa di
Erode quando fu decapitato Giovanni il Battista. In diverse
occasioni nel passato il gatto è stato associato al demonismo
come nei Sabba delle streghe di Salem dove veniva considerato
un tramite del diavolo. In diverse parti del mondo vige la
superstizione che se un gatto nero attraversa la strada porterà
sfortuna o sventura. Ma per quali motivi si è guadagnato una
così cattiva fama? Probabilmente è dovuto alla sua indole e al
comportamento malvagio. Cervantes disse: "Chi gioca coi gatti
può aspettarsi d'essere graffiato". E questa frase la dice lunga
sulla sua natura imprevedibile. Il gatto è un formidabile predatore,
e per la sua indole violenta lo si potrebbe paragonare al potente
cacciatore Nimrod. I ricercatori calcolano che solo nel Wisconsin
(USA) i gatti domestici possono uccidere più di 19 milioni di
uccelli l'anno. Uno studio condotto in Gran Bretagna indica che
5 milioni di gatti domestici inglesi uccidono ogni anno circa
20 milioni di uccelli. I primi coloni che arrivarono in Australia e
in Nuova Zelanda vi importarono i gatti domestici, alcuni dei
quali diventarono selvatici. Secondo la rivista New Scientist,
i gatti inselvatichiti ora predano 64 specie di mammiferi
originari dell'Australia. Assieme alle volpi rosse importate
dall'Europa, attaccano gli esemplari superstiti di specie in
pericolo di estinzione. Si afferma che nella piccola isola di
Yaku Shima, nel Giappone meridionale, vi siano due gatti
randagi per ogni abitante. Non appena l'odore del pesce che
cuoce si diffonde nell'aria decine di felini invadono la casa,
nella speranza di procurarsi da mangiare. Ciò nondimeno,
a causa della superstizione, non si fa nulla per ridurre
la popolazione dei gatti randagi. Gli isolani dicono:
'Se uccidete un gatto, il suo spirito vi perseguiterà per sempre'.
Ma i gatti possono anche portare guai più seri: uno studio
recente effettuato da un gruppo di veterinari dell'Istituto di
immunologia animale comparata di Maisons-Alfort, in Francia,
dimostra che funghi e parassiti veicolati dagli 8,4 milioni di gatti
sono responsabili di varie malattie di cui soffrono i padroni
degli animali. Fra queste ci sono tigna, ascaridiosi, leishmaniosi
e toxoplasmosi. Quest'ultima può provocare aborti spontanei
o malformazioni del feto.
"I gatti domestici contagiano di toxoplasmosi circa 3.300 gestanti
all'anno, con un tasso di morte fetale del 15 per cento", afferma
U.S.News & World Report. Eminenti entomologi affermano che
le comuni pulci dei gatti possono uccidere.
Dati emersi da recenti ricerche fanno pensare che la loro capacità
di portare e trasmettere malattie sia stata molto sottovalutata,
rileva il Times di Londra. Inoltre l'allergene più diffuso tra gli
animali, la forfora del gatto, può provocare attacchi d'asma in
soggetti a rischio. Il gatto contrariamente alle apparenze è un
animale sporco: si lecca in zone poco igieniche, orina per terra
e sugli oggetti per segnare il territorio, mangia animali morti e
non dissanguati, conduce una vita sessuale sregolata e promiscua.
Inoltre è ghiottone, è pigro, ama oziare di giorno e fare vita notturna.
In nessuna parte della Bibbia viene fatta menzione di gatti o felini
in luce favorevole. Non furono forse dei leoni a sbranare i cristiani
del I secolo? Dio stesso fermò le bocche dei leoni ai giorni di
Daniele. Le sacre scritture indicano chiaramente che né Abramo,
Isacco, Giacobbe, gli Apostoli, o Gesù stesso possedettero un
gatto. Sicuramente non vollero assomigliare ai pagani del loro
tempo che non mostrarono riguardo a come Dio la pensa sul
possedere questo genere di animali.
In armonia col modello dei fedeli profeti e i discepoli, non sarebbe
certamente un bene per un cristiano odierno possedere un gatto.
Considerando l'effetto negativo che potrebbe avere sulla crescita
dei giovani, Silvestro, un pioniere di 12 anni ha detto: "Sono così
grato che Dio mi ha liberato dal peso di tenere un gatto, ora ho
molto più tempo libero da dedicare alle attività teocratiche e non
vengo più distratto mentre studio. Spero che tutti i fratelli
comprenderanno come il diavolo usa i gatti per corromperci e
distrarci dall'urgente opera di predicazione."
Che eccellente esempio di fedeltà! Come seguaci fedeli di Cristo
possiamo allietarci del fatto che presto nel nuovo sistema Dio
ricompenserà tutti i nostri sforzi di mantenere l'integrità e riporterà
la pace fra gli uomini e gli animali.
---------
Dario :-)
IL GATTO E' PER I CRISTIANI?
Oggi, molti cristiani si chiedono in coscienza se sia saggio
possedere un gatto. Molte persone che sono sole o famiglie
composte da bambini potrebbero non trovare nulla di male nel
tenere un felino in casa come compagnia. Ma la Bibbia avverte
che le cattive compagnie possono essere pericolose.
(1 Corinti 15:33) E' utile quindi analizzare a quale tipo di
compagnia corrisponde il gatto.
Il termine greco felos domesticus ci ricorda prima di tutto la
natura felina e bestiale di questo animale che rispetto al cane
è molto meno domestico e molto più indipendente. Se un gattino
vi si strofina facendo le fusa, probabilmente vi sta ricordando
che dovete dargli da mangiare piuttosto che manifestare il suo
affetto per voi. Il gatto fa ciò che vuole, è indipendente e ribelle.
Va ricordato che era venerato dagli egiziani essendo ritenuto
sacro in quanto associato a certi dei e veniva seppellito con
grande risalto e ornamenti in speciali cimiteri con un numero
stimato in centinaia di migliaia di sepolture.
Anche se oggi i gatti non vengono più adorati come dei, il rischio
di dedicare troppe attenzioni a questi animali potrebbe far
scivolare il cristiano nel peccato di idolatria così come fecero
gli egiziani. Sicuramente dei gatti erano presenti alla festa di
Erode quando fu decapitato Giovanni il Battista. In diverse
occasioni nel passato il gatto è stato associato al demonismo
come nei Sabba delle streghe di Salem dove veniva considerato
un tramite del diavolo. In diverse parti del mondo vige la
superstizione che se un gatto nero attraversa la strada porterà
sfortuna o sventura. Ma per quali motivi si è guadagnato una
così cattiva fama? Probabilmente è dovuto alla sua indole e al
comportamento malvagio. Cervantes disse: "Chi gioca coi gatti
può aspettarsi d'essere graffiato". E questa frase la dice lunga
sulla sua natura imprevedibile. Il gatto è un formidabile predatore,
e per la sua indole violenta lo si potrebbe paragonare al potente
cacciatore Nimrod. I ricercatori calcolano che solo nel Wisconsin
(USA) i gatti domestici possono uccidere più di 19 milioni di
uccelli l'anno. Uno studio condotto in Gran Bretagna indica che
5 milioni di gatti domestici inglesi uccidono ogni anno circa
20 milioni di uccelli. I primi coloni che arrivarono in Australia e
in Nuova Zelanda vi importarono i gatti domestici, alcuni dei
quali diventarono selvatici. Secondo la rivista New Scientist,
i gatti inselvatichiti ora predano 64 specie di mammiferi
originari dell'Australia. Assieme alle volpi rosse importate
dall'Europa, attaccano gli esemplari superstiti di specie in
pericolo di estinzione. Si afferma che nella piccola isola di
Yaku Shima, nel Giappone meridionale, vi siano due gatti
randagi per ogni abitante. Non appena l'odore del pesce che
cuoce si diffonde nell'aria decine di felini invadono la casa,
nella speranza di procurarsi da mangiare. Ciò nondimeno,
a causa della superstizione, non si fa nulla per ridurre
la popolazione dei gatti randagi. Gli isolani dicono:
'Se uccidete un gatto, il suo spirito vi perseguiterà per sempre'.
Ma i gatti possono anche portare guai più seri: uno studio
recente effettuato da un gruppo di veterinari dell'Istituto di
immunologia animale comparata di Maisons-Alfort, in Francia,
dimostra che funghi e parassiti veicolati dagli 8,4 milioni di gatti
sono responsabili di varie malattie di cui soffrono i padroni
degli animali. Fra queste ci sono tigna, ascaridiosi, leishmaniosi
e toxoplasmosi. Quest'ultima può provocare aborti spontanei
o malformazioni del feto.
"I gatti domestici contagiano di toxoplasmosi circa 3.300 gestanti
all'anno, con un tasso di morte fetale del 15 per cento", afferma
U.S.News & World Report. Eminenti entomologi affermano che
le comuni pulci dei gatti possono uccidere.
Dati emersi da recenti ricerche fanno pensare che la loro capacità
di portare e trasmettere malattie sia stata molto sottovalutata,
rileva il Times di Londra. Inoltre l'allergene più diffuso tra gli
animali, la forfora del gatto, può provocare attacchi d'asma in
soggetti a rischio. Il gatto contrariamente alle apparenze è un
animale sporco: si lecca in zone poco igieniche, orina per terra
e sugli oggetti per segnare il territorio, mangia animali morti e
non dissanguati, conduce una vita sessuale sregolata e promiscua.
Inoltre è ghiottone, è pigro, ama oziare di giorno e fare vita notturna.
In nessuna parte della Bibbia viene fatta menzione di gatti o felini
in luce favorevole. Non furono forse dei leoni a sbranare i cristiani
del I secolo? Dio stesso fermò le bocche dei leoni ai giorni di
Daniele. Le sacre scritture indicano chiaramente che né Abramo,
Isacco, Giacobbe, gli Apostoli, o Gesù stesso possedettero un
gatto. Sicuramente non vollero assomigliare ai pagani del loro
tempo che non mostrarono riguardo a come Dio la pensa sul
possedere questo genere di animali.
In armonia col modello dei fedeli profeti e i discepoli, non sarebbe
certamente un bene per un cristiano odierno possedere un gatto.
Considerando l'effetto negativo che potrebbe avere sulla crescita
dei giovani, Silvestro, un pioniere di 12 anni ha detto: "Sono così
grato che Dio mi ha liberato dal peso di tenere un gatto, ora ho
molto più tempo libero da dedicare alle attività teocratiche e non
vengo più distratto mentre studio. Spero che tutti i fratelli
comprenderanno come il diavolo usa i gatti per corromperci e
distrarci dall'urgente opera di predicazione."
Che eccellente esempio di fedeltà! Come seguaci fedeli di Cristo
possiamo allietarci del fatto che presto nel nuovo sistema Dio
ricompenserà tutti i nostri sforzi di mantenere l'integrità e riporterà
la pace fra gli uomini e gli animali.
---------
Dario :-)